Continuiamo anche questa settimana il nostro percorso ideale verso l’avvio o il rafforzamento del fundraising dentro la nostra piccola o media organizzazione non profit territoriale.
Per riassumere gli step precedenti: abbiamo tracciato una road map ideale verso il fundraising, ci siamo ri-focalizzati sui nostri perché, abbiamo costituito il Comitato di sviluppo e siamo finalmente pronti ad avviare una seria analisi dello stato in cui si trova oggi l’organizzazione. Te li sei persi? Leggili qui!
Di seguito, alcuni asset fondamentali da considerare:
Valore sociale prodotto: Quale è il nostro profondo legame con la comunità? A quali esigenze, a quali problemi sociali della comunità noi rispondiamo? E le soluzioni che proponiamo sono davvero efficaci? In sintesi: quale è la nostra capacità di impatto sociale?
In un’ottica di fundraising, darsi delle risposte serie a queste domande è di fondamentale importanza per la capacità reale di coinvolgimento dei potenziali donatori. Nel momento in cui le persone dovranno passare all’azione donando, sarà di fondamentale importanza aver dimostrato che la loro donazione alla nostra organizzazione è, in realtà, un investimento per la comunità. Come ci insegna Kay Sprinkel Grace, “non si può chiedere ai donatori di donare all’organizzazione perché ha dei bisogni, ma perché soddisfa dei bisogni.”
Il consiglio è: avendo ben in testa i principi del Golden circle, riunire il nostro Comitato di Sviluppo e porre queste domande ai vari componenti del gruppo. L’esperienza ci insegna che un tal genere di confronto, se affrontato nelle giuste modalità, porterà risultati davvero interessanti, a volte anche sorprendenti, che si potrebbero anche tradurre in una riformulazione parziale o totale della vision e della mission dell’organizzazione.
Capacità organizzativa e progettuale: come è strutturata la nostra organizzazione? Qual è la sua reale capacità di risposta alle istanze provenienti dal contesto sociale in cui opera? Quali progetti sta mettendo o ha intenzione di mettere in opera per rispondere alle esigenze della comunità?
Saper rispondere in maniera chiara e concreta a queste domande è di fondamentale importanza per il fundraising. Da una parte, infatti, ci permette di poter dimostrare la credibilità e l’affidabilità dell’organizzazione e dunque di argomentare a dovere la necessità di supportarne le azioni, anche economicamente. Dall’altra ci fornisce “la materia prima” su cui lavorare: senza delle progettualità ben individuate (almeno 2/3 in un anno), anche con relativo fabbisogno economico, proseguiremmo nel nostro percorso a tentoni, senza perseguire degli obiettivi precisi. Ricordiamoci, invece, che nel fundraising la giusta prospettiva per raggiungere dei risultati non è assolutamente “faccio quello che posso con quello che ho” quanto piuttosto “cerco quello che serve per fare quello che devo”.
Capacità di relazione con l’esterno: come si interfaccia la nostra organizzazione con l’esterno? La comunità di riferimento conosce i suoi progetti, attività, risultati nel tempo?
Spesso chi opera in piccole e medie organizzazioni è talmente immerso nelle mille incombenze quotidiane da diventare completamente autoreferenziale: si dà per scontato che i concittadini conoscano il nostro lavoro a favore della comunità. Purtroppo non è assolutamente così! Prima di tutto, spesso non siamo gli unici sul territorio ma abbiamo dei “competitor”. Secondo punto, molto semplice: se non siamo noi a comunicare quello che facciamo all’esterno, molto difficilmente, in un contesto “denso” di ogni tipo di comunicazione, questo diventerà evidente al nostro pubblico, come per magia (!)
Adiamo dunque ad analizzare i nostri strumenti di comunicazione/relazione con l’esterno e soprattutto come li utilizziamo…. E diciamo che qua si apre un mondo. Quello dello storytelling, dell’emotionraising, della non-autoreferenzialità, del database non solo anagrafico, ma anche fotografico e … “chi più ne ha più ne metta”!
Continua a seguirci e vedrai che, di settimana in settimana, affronteremo tutti questi argomenti.
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In sintesi
Per chi
a quanti operano in associazioni, fondazioni, cooperative sociali, imprese sociali e in generale in organizzazioni non profit in qualità di dirigenti, responsabili, collaboratori, volontari
Quando
via Skype, di persona (terminata l’emergenza Covid-19)
Come funziona
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